Quella di stasera, è una storia dal sapore delicato e lento.
E’ una coccola tenera, che supera la parola o il tratto di matita.
“Il raffreddore di Amos Perbacco”, di Philip C. Stead ed illustrato da Erin E. Stead – Babalibri Edizioni.
La storia può sembrare semplice.
Racconta di un guardiano dello zoo, della sua ritualità mattutina, di come si prende cura quotidianamente dei suoi amici animali e di come quest’ultimi si prendano cura di lui, a casa sua, nel momento in cui si trova costretto a letto da un raffreddore.
In realtà è una storia molto più densa.
E’ un libro che scandisce il tempo pagina dopo pagina.
Regala pause.
Sussurra silenzi.
Ci racconta di tempi in cui si “deve fare” e tampi “da trovare”:
“Amos aveva sempre molto da fare allo zoo, eppure trovava sempre il tempo per una visita ai suoi amici“.
Ma è un altro il motivo per cui mi sento legata a questo libro e scelgo di sussurrarvelo. “Il raffreddore di Amos Perbacco” è, per me, un meraviglioso libro sull’amicizia.
Le delicatissime illustrazioni a matita e le poche e selezionate scelte di colore, lasciano lo spazio al legame profondo che c’è tra Amos ed i suoi amici.
Così, elefante gioca con Amos a scacchi mentre tartaruga gioca con lui a nascondino, pinguino gli tiene al caldo i piedi mentre riposa e rinoceronte è pronto a offrirgli fazzoletti, gufo legge una storia della buona notte prima di spengere la luce.
Ognuno degli amici offre ad Amos la sua parte migliore, ognuno mette l’unicità del rapporto a servizio del pomeriggio di cura.
Mi piace leggerlo come un libro che ci sussurra una cosa meravigliosa:quando ti prendi cura di qualcuno con amore, quello che fai è importante.